Post

15 Yoga felicità, verbo essere e avere.

Quando studiamo una lingua, ad esempio l’Inglese, ma potremo rilevare la cosa anche con il nostro Italiano, ci soffermiamo soprattutto su due verbi in particolare: il verbo essere e il verbo avere. Non parlo dell’aspetto prettamente grammaticale, ma mi riferisco sopratutto all’ uso sociale che facciamo di questi due predicati. La vita psichica di un individuo inizia nell’istante in cui nasce la consapevolezza dell’ “IO SONO”. La vita    interpersonale invece, ovvero l’interazione con gli altri individui che rende l’uomo intrinsecamente diverso dagli animali esordisce nell’ istante che appare il “paradosso dell’ “IO HO”. E’ interessante ora porre due domande. Posso fare esperienza dell’avere senza l’essere? Posso fare esperienza dell’essere senza l’avere? Se alla prima rispondo con    “NO” alla seconda posso forse ( impegnandomi in un cammino lungo e complesso ) rispondere    “SI”. Se ci pensiamo, ci    sono     tantissimi esempi di persone che hanno rinunciato ad avere tutto in cambio

14 Superuomo e Jivanmukta

Quando Nietzsche è vicino a     Vasistha . Nella filosofia di Nietzsche l’elemento più complesso è sicuramente  “l’eterno ritorno”. Ovvero, sostiene che il  superuomo  è in grado di comprendere veramente la struttura del tempo, che non è assolutamente lineare come si crede dall’antichità. Riprendendo questo concetto dagli stoici il    filosofo tedesco vede lo scorrere del tempo in modo circolare.  Il mondo arriva al suo apice, c’è una specie di cataclisma e poi inizia da capo.  E SI RIPETE SEMPRE IN MODO IDENTICO. Questa visione sicuramente è angosciante per l’uomo comune!  Ma non per il ‘superuomo’ teorizzato da Nietzsche! Chi è costui? Il Superuomo, l’ Ubermensh ! non è qualcuno che oggi esiste, è un concetto filosofico,è una sorta di proiezione dell’uomo elevato spiritualmente,    è l’uomo che verrà.  È un uomo che accetta la morte di Dio, il non senso della vita, la vita come un mare di possibilità a cui ognuno può dare il senso che vuole. Purtroppo il nazismo, successivamente trav

13 Chi è il tuo maestro? Socrate o Patanjali ?

Chi è il tuo maestro?  Socrate o Patanjali ? La prima volta che si incontrarono Freud e Jung si misero a parlare per 13 ore di fila.  Erano cosi in sintonia che continuamente si scambiavano studi e riflessioni su quel nuovo mondo che stava nascendo e che oggi chiamiamo Psicologia. Il primo fu per il secondo un faro, la differenza d’età era comunque sensibile. Arrivarono persino a psicanalizzarsi a vicenda. Nel tempo però’ presero strade diametralmente opposte, arrivando persino a litigare e criticare il lavoro e le idee dell’altro. Tra i grandi pensatori occidentali questo tipo di storia non è assolutamente unica. Anzi si ripete continuamente. Già in antichità Aristotele arrivò ad un pensiero nettamente diverso da quello del suo maestro Platone. E anche loro arrivarono allo scontro intellettuale. Sempre rimanendo in campo filosofico più’ vicino a noi è ben noto il rapporto tra gli idealisti Hegel, Fichhte e Schelling, che inizialmente portavano la stessa bandiera e in un secondo moment