14 Superuomo e Jivanmukta

Quando Nietzsche è vicino a  Vasistha.

Nella filosofia di Nietzsche l’elemento più complesso è sicuramente “l’eterno ritorno”.

Ovvero, sostiene che il superuomo è in grado di comprendere veramente la struttura del tempo, che non è assolutamente lineare come si crede dall’antichità.

Riprendendo questo concetto dagli stoici il  filosofo tedesco vede lo scorrere del tempo in modo circolare. 

Il mondo arriva al suo apice, c’è una specie di cataclisma e poi inizia da capo. 

E SI RIPETE SEMPRE IN MODO IDENTICO.


Questa visione sicuramente è angosciante per l’uomo comune! 

Ma non per il ‘superuomo’ teorizzato da Nietzsche! Chi è costui?


Il Superuomo, l’ Ubermensh ! non è qualcuno che oggi esiste, è un concetto filosofico,è una sorta di proiezione dell’uomo elevato spiritualmente,  è l’uomo che verrà. 

È un uomo che accetta la morte di Dio, il non senso della vita, la vita come un mare di possibilità a cui ognuno può dare il senso che vuole.

Purtroppo il nazismo, successivamente traviso’ a suo favore questo concetto per mali scopi.


Il superuomo vive ogni istante come se fosse eterno. Va oltre il tempo.

E’ questo il famoso nichilismo radicale

Il mondo quindi non ha alcun senso, non segue alcuna regola razionale.


” CIÒ CHE FU, IO LO VOLEVO,LO VOGLIO, LO VORRÒ “

Questa sua massima condensa l’eterno ritorno!


A oriente, invece,  indagando il pensiero induista mi ritrovo a scoprire tante analogie con le conclusioni a cui è giunto questo pensatore incredibile, che ancora oggi non è stato compreso completamente.

Innanzitutto la ciclicità del tempo è un cardine della trimurti indiana.


C’è una creazione (Brahma), conservazione (Vishnu), distruzione (Shiva).

E poi il giro riparte. 

Il mondo finirà quando Vishnu si incarnerà per la 10 volta. Ad oggi ha avuto 9 incarnazioni…siamo in attesa di Kalky… la decima e ultima.

 Continuando la riflessione di Nietzsche possiamo  ritrovare anche a oriente alcune caratteristiche del suo superuomo (Ubermensch). 

Dove ?

Sicuramente nello Jivanmukta.


“Tu non sei corpo e mente; tu sei infinito. Tu non sei imprigionato; la tua vera natura è senza limiti. Tu sei questo". (Yoga Vasistha)


 E' questa l'essenza della lezione di Vasistha a Rama. 

Nello Yoga Vasistha è illustrato il concetto induista del jivanmukta, l'anima che si libera in vita, l'anima di colui che è sciolto dagli obblighi dell'esistenza. 


La jiva è in sanscrito, l'anima individuale, la persona che si esprime attraverso il lavoro, la famiglia, la carriera, il talento e le passioni. 

Mukti è la  "liberazione" o "libertà". Jivanmukta si riferisce alla libertà dall'insistenza continua della mente, che è semplicemente mortale, e la sua difficoltà nel riconoscere la divinità che è in noi.


 La magia avviene, come spiega Vasistha, quando l'anima individuale si fonde con l'assoluta libertà, in modo che sia possibile:

“ essere in questo mondo, ma non di questo mondo.”


“Oh Rama, agisci come se tutto quello che fai comportasse un mondo di differenza, pur sapendo che tutto quello che fai non fa alcuna differenza per il mondo.” (Yoga Vasistha)


Questa visione del mondo che si ripete sempre identico, del filosofico tedesco è certamente affascinante ma anche destabilizzante.

La stessa prospettiva è similare anche nel Vedanta.

Nel momento in cui si sottolinea l’eterna evoluzione dell’universo a prescindere dalla nostra volontà come individualità.

Il mondo evolve da se, noi non siamo separati da tutto il resto, siamo UNO.

Noi non abbiamo nessun libero arbitrio su ciò che accadrà domani. 

Tutto è già scritto, e’ già accaduto e così sarà nei secoli a venire.


Qualcuno potrebbe quindi ipotizzare che Nietzsche abbia preso questo concetto dall’induismo, ma non è così. Il suo percorso nasce molto più’ vicino, ovvero nell’ antica Grecia, a partire dalla morte della tragedia greca per colpa di Socrate.


Eppure le conclusioni a cui arrivano queste due prospettive sono molto vicine.

Sono soprattutto entrambe, difficili da capire in quanto difficile e’ immedesimarsi in quella tipologia d’uomo. 

Che sia il superuomo o lo Jivanmukta poco importa.

Benvenuto su Matrix…direbbe qualcuno.

Buon viaggio.

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